Dal 1972 – anno della loro istituzione – i centri di recupero e di riabilitazione privati, sovvenzionati con il contributo delle amministrazioni pubbliche, sono sorti ovunque. Si tratta di istituzioni in gran parte ancora attive e operative, presso le quali il pedagogista è ampiamente presente, sia come dipendente che a convenzione o in veste di specialista esterno chiamato a formare gli operatori delle strutture.
Tra i tanti centri ricordiamo in particolare quelli gestiti dall’AIAS, dall’ODA, dall’ANFFAS e dai Comuni. Una menzione a parte merita il Centro Ortopedagogico Sperimentale delle Volte Basse, programmato dalla Commissione Provinciale sugli “Interventi a favore degli Handicappati”, costituitasi nel 1970, il cui onere è sostenuto dal Comune di Siena, dall’Amministrazione Provinciale e dall’ospedale regionale. Il centro, inaugurato il 7 luglio 1973, ha suscitato subito grande interesse nell’opinione pubblica e ha ottenuto ampi spazi sui quotidiani anche perché la direzione è stata affidata ad un pedagogista (Realizzato a Volte Basse il centro ortopedagogico, «La Nazione», Cronaca di Siena, 7 luglio 1973; Il centro ortopedagogico affronta il problema degli “svantaggiati”, «La Nazione», Cronaca di Siena, 10 luglio 1973).
Di questo centro in un opuscolo informativo edito dal Comune, si legge:
Il Centro non vuole essere un laboratorio protetto inteso come struttura chiusa, ma intende essere un centro di osservazione, di trattamento ortopedagogico e di orientamento per l’inserimento dei soggetti nella loro naturale comunità socio-economico-culturale. Da questa precipua finalità esso ha davanti a sé una problematica complessa e difficile che chiama in causa uno studio tecnico specifico sul piano riabilitativo e al tempo stesso un’opera di sensibilizzazione e di educazione socio-pedagogica che va dall’educazione degli adulti alla educazione permanente, alle responsabilità socio-politiche.
Il Centro si interessa a 15 soggetti “svantaggiati” che hanno superato l’obbligo scolastico (dai 16 anni in poi). Le caratteristiche dei soggetti impongono un trattamento che, pur avendo come finalità l’inserimento lavorativo, sia rivolto all’educazione globale della loro personalità. Il Centro affronta questo con un programma che in senso orientativo si muove nelle seguenti linee: educazione all’espressione verbale e non verbale, educazione gnosico-prassica, stimolazione per una maturazione socio-affettiva, relatività e presa di coscienza delle cose e delle attività manuali.
Impostato sul principio dell’inserimento sociale il Centro assume un grande significato, vuole affrontare in concreto un problema fra i più complessi e difficili della nostra società. Il funzionamento del Centro è affidato alla direzione del Prof. Edo Bonistalli (ortopedagogista) e alla sua équipe di collaboratori.