Il Pedagogista non consiglia

L’uomo è veramente libero se lotta contro tutti coloro che lo vogliono guidare e consigliare, se persevera nella ricerca della sua libertà, impresa, questa, irta di ostacoli, ma affatto impossibile che gli permetterà, se aiutato, di portare a termine la sua opera di ricostruzione, di giungere alla padronanza di sé contro ogni tentativo di chi lo vuole ignorante, disarmato e scoraggiato. È questa una perversità costante, tantissimi ormai si alzano al mattino convinti di possedere le risposte giuste nel dare consigli, indirizzare gli altri, interpretare per loro, capire quindi e risolvere i loro i disagi.
Gli intenti di condurre, di plasmare e consigliare l’altro, sono componenti strutturali dei vari principi di sovranità che sottovalutano perfino ciò che diceva Cleobulo: “Ascoltare è meglio che parlare molto”, nonché il motto:”Non mi dare consigli so sbagliare anche da solo”, non di meno ammonisce Edipo: “Non è bello dire quel che non è bello fare”, per poi aggiungere in forma ancor più esplicita: “Mi hai seccato con i tuoi buoni consigli”. A questi fa eco Teseo che interviene dicendo: “Non insegnarmi che cosa devo fare” e, pur assai più tardi, il Della Casa i consigli possono rappresentare un abuso: “Non è dilettevol costume lo esser così voglioso di correggere e di ammaestrare altre deesi lasciare che ciò si faccia da’ maestri e da’ padri, da’ quali pure perciò i figlioli e i discepoli si scantonano tanto volentieri quanto tu sai che e’ fanno”.
Nonostante i tanti richiami su esplicite responsabilità non sono pochi gli operatori convinti di possedere risposte per gli altri, prodighi nell’incoraggiare, indirizzare, dare consigli e valutazioni. Da costoro prende le opportune distanze il Pedagogista che rispetta la persona rivolta a trovare quella autenticità, quella dimensione etica, che la fa divenire padrona di sé e, giammai asservita a nessun altro e che le fa affermare, come Tiresia: “nessuno ha il diritto di indirizzare l’altro”.
Il Pedagogista per proprio orientamento educativo ritiene la persona capace di scoprirsi e interpretarsi fino a divenire maestra di se stessa, destarsi positivamente alla vita, fino a pervenire alla conoscenza di sé, questo è l’obiettivo che il Pedagogista segue. Il Pedagogista sa bene che la persona non ha bisogno di un’insegnante tecnico, di un’interprete poliglotta, di una schiavitù segreta della propria psiche, di un’influenza esercitata da qualcuno su di lei, poiché necessita di una totale indipendenza e questo è il segreto di un aiuto rispettoso.