Pedagogisti nelle Commissioni medico-psico-pedagogiche dei Comuni

Dalla metà degli anni Sessanta i pedagogisti presenti nelle Commissioni medico-psico-pedagogiche dei Comuni sono sempre più numerosi e guadagnano ampi riconoscimenti. Ricordiamo in particolare la Commissione medico-psico-pedagogica per “il controllo dei ragazzi delle scuole pubbliche e degli istituti di ricovero”, composta da un neuropsichiatra infantile, uno psicologo, un pedagogista, un assistente sociale, istituita con delibera del Consiglio Comunale di Prato (n. 715-dicembre 1967). La Commissione iniziò la propria attività nel settembre 1968 e, in seguito al moltiplicarsi di richieste di intervento da parte del sociale, nell’aprile del 1970 si rese necessaria un’ulteriore delibera per incrementare le ore di presenza degli specialisti, impegnati insieme in una costante lotta contro ciò che provocava l’insorgere di condizioni patologiche e disadattanti per la salute fisica e psichica dell’individuo.
Ai membri dell’èquipe, che svolgevano l’attività di selezione degli alunni con ipodotazione da avviare alle classi differenziali, era consentito anche di prestare un’assistenza medico-psico-pedagogica ai soggetti bisognosi di interventi speciali nell’ambito della scuola normale. La Commissione, in seguito, si è mossa su linee di attività di un servizio rivolto alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento dalla nascita all’adolescenza, arginando l’esclusione e la selezione.
L’impegno degli specialisti che ne facevano parte è evidenziato anche negli Atti di un convegno tenutosi a Prato nel 1971:
Gli interventi della Commissione medico-psico-pedagogica vedono l’introduzione nella scuola materna dei bambini ritardati in piccoli gruppi di classi normali, con opportuna ridistribuzione degli insegnanti e l’instaurazione di un rapporto di gestione comune con le famiglie. I bambini delle scuole speciali, dislocate in villette isolate, vengono inseriti nella scuola normale e qui seguiti anche con strumenti e modalità terapeutiche. La Commissione non ha dimenticato la consulenza agli insegnanti adatta al miglioramento dei rapporti interpersonali col bambino, al fine di instaurare un colloquio continuo finalizzato a creare le condizioni ottimali per lo sviluppo di tutto il potenziale affettivo ed intellettivo. Inoltre si pone come obiettivo l’inserimento lavorativo prevedendo alcuni punti fondamentali, tra cui l’addestramento professionale, inteso come preparazione di base polivalente, fondato su principi neurofisiologici di riabilitazione al gesto lavorativo e la terapia occupazionale, da iniziarsi precocemente già durante l’iter scolastico.